mercoledì 27 aprile 2016

I Puntata: Le PASSATE di POMODORO - Parte prima

Come promesso, ecco la prima puntata di questa "indagine privata" sull'alimentazione quotidiana, che ho voluto dedicare a lui: il Sugo di Pomodoro.
Il sugo di Pomodoro, non è certo un segreto, è il masterpiece della cucina italiana: una pasta al sugo non si nega a nessuno!
Anche dal punto di vista della salute, il pomodoro è uno degli alimenti amici del nostro corpo: sul sito della Fondazione Umberto Veronesi leggiamo infatti  che il Pomodoro è particolarmente ricco di licopene,  che ha il merito di essere un antitumorale ed un antiossidante.
Si tratta di una sostanza presente anche nella carota, nella zucca, nell'anguria, nel peperone e nel melone, ma il pomodoro da solo ne ha quantità davvero elevate. 
Vale la pena approfondire questo discorso, perciò ecco il link: 

http://www.fondazioneveronesi.it/tools-della-salute/le-ricette-di-marco-bianchi/rossi-antiossidanti-pomodori-al-pesto 

Come avrete letto, Marco Bianchi specifica che i pregi del licopene si esaltano con la cottura, a differenza di quanto spesso accade con le vitamine o con sali minerali: ciò significa che la salsa di pomodoro risulta addirittura essere una fonte di licopene maggiore rispetto al pomodoro fresco.

A questo punto, certamente ci viene ancora più voglia di consumare pasta al sugo, quindi via, andiamo a comprare cassette di pomodori freschi, prendiamoci ferie e cominciamo a far bollire i pomodori in una pentolona grande come una sedia e disponiamo in fila tutti i barattoli per raccogliere la conserva! Ah, mettiamo anche in conto che quando avremo finito, ci sarà da ripulire tutta la cucina, pavimenti compresi.

Visto che questa non è proprio una strada percorribile in una giornata densa di impegni di lavoro e figli, bisogna ripiegare su un valido piano B. Ecco, quindi, che la passata di pomodoro, che riempie gli scaffali dei nostri supermercati, diventa il punto di partenza!
In questo caso, la fiducia gioca un ruolo importante.
Leggere l'etichetta è certamente il modo migliore per iniziare a conoscere meglio il prodotto che ci accingiamo ad acquistare.
Il guaio è che non sempre l'etichetta è così trasparente, magari dice solo lo stabilimento di produzione, ma non si riesce ad evincere la provenienza della materia prima, ossia dei pomodori, mentre siamo tutti d'accordo sul fatto che anche questa è un'informazione più che utile.
Con questo presupposto, ho fatto un po' di domande in giro, interpellando ditte note e meno note ma ugualmente diffuse.
Vi riporto di seguito le prime due risposte che ho ricevuto, risposte che si rivelano sin da subito molto esaustive. 

Da notare soprattutto la piena disponibilità dimostrata e, vi renderete conto da soli in quale caso, la precisione della risposta, segni di serietà e attenzione: un pregio di cui andar fieri!


MUTTI SpA - SALSA MUTTI

"(...) tutti i ns conferenti e gli appezzamenti di coltivazione sono identificati e selezionati da sempre in base a criteri di qualità del pomodoro.

La zona di approvvigionamento del pomodoro del ns stabilimento di Parma dove produciamo quasi il 90% della nostra produzione e che è destinato alle produzioni di Polpa, Passata e Concentrato si trova nella Pianura Padano-Veneta e si estende da Ferrara fino ad Alessandria.

Nel 2015 il 75% della materia prima lavorata presso lo stabilimento di Parma proveniva dalla Regione Emilia-Romagna, il 13% dalla Regione Lombardia, il 5% dal dalla Regione Veneto, il 4% dalla Regione Piemonte il 2% dalla Regione Lazio e l’1% dalla Regione Toscana."


CONSERVE ITALIA - PASSATA CA DELL'ORTO

"(...) i bacini di raccolta del pomodoro da noi lavorato sono la Puglia, la Toscana e la Pianura Padana.
Per un approfondimento in merito, La invitiamo a consultare il ns. sito internet (www.conserveitalia.it). "






La mia "indagine privata" intanto continua. Se riuscirò ad avere risposte ancora in merito alle salse, non mancherò di aggiornarvi: infatti ne sto aspettando delle altre sempre da produttori conosciuti e diffusi. 
Per il momento, buon Sugo a tutti!





mercoledì 13 aprile 2016

PROSSIMA APERTURA...STIAMO LAVORANDO PER VOI!

Si avvisa la spettabile clientela che...

sto svolgendo un'analisi sulla provenienza dei prodotti che abitualmente approdano sulle nostre tavole. Nelle cene che si compongono un po' all'ultimo al rientro dal lavoro, o per quelle tra amici, fino a quelle formali dove magari ci si gioca la carriera, ci sono quegli alimenti che non mancano mai e che fanno da filo conduttore.
Li conosciamo tutti.
Sua maestà la Pasta, sempre ben vestita, a volte elegante e raffinata, altre un po' più casual, ma sempre regale e trionfale. La regina della tavola italiana non tradisce mai.
Il Pane, fedele scudiero su cui si può contare per accompagnare i commensali nelle loro degustazioni.
Le Carni, virili cavalieri di corte, riempiono i palati e portano sostanza alla tavola.
Il Pesce, raffinato e leggero, non manca di stupire per la sua versatilità.
I Formaggi, pastosi giocolieri delle papille gustative.
Ortaggi e Frutta, allegri e colorati menestrelli, portano in tavola festa e musica con le proprie note di sapore.

Certo, l'elenco potrebbe essere ulteriormente arricchito, e non mancherò di farlo. 
Ma per il momento, poniamo l'attenzione su un particolare non da poco: la tracciabilità! 
Siamo sicuri di sapere tutto ciò che c'è da sapere su quel fusillo che stiamo per mangiare, o su quella fetta di pane che sta accompagnando il nostro formaggio preferito? Ah, e a proposito di formaggio, ma è fatto solo di latte? E da dove arriva questo latte? L'animale che era la milanese che abbiamo nel piatto, che cosa ha mangiato durante l'allevamento? E quella bella trota, che acque ha visto?
Insomma, di domande ne possiamo fare molte, sono le risposte che spesso mancano. 
Ci proviamo a trovarle?