I secondi piatti abbondano per varietà e composizione.
La più nota delle suddivisioni separa i secondi di carne da quelli di pesce, e lo sappiamo tutti, ma non dimentichiamoci che esistono molte soluzioni sfiziose che fanno magicamente diventare anche le verdure una seconda portata di livello, così come anche le uova e i formaggi.
La mia indagine nell'ambito delle seconde portate è stata un po' più lunga, anche perchè in questo caso non basta sapere da dove arrivino gli animali che mangiamo, o i loro prodotti.
Nella mia spesa quotidiana, io mi sono sempre soffermata, l'ho già detto, a leggere le etichette. Questo per due motivi: il primo, è che sono una lettrice compulsiva, il secondo perchè voglio capire dove gli animali vengano allevati e poi macellati.
Sarà certamente balzato agli occhi di tutti il fatto che molto, direi troppo, spesso le carni reperibili nella grande distribuzione provengano da stati esteri, mentre la macellazione poi avviene in Italia.
Io sono un po' fissata e credo che sia meglio acquistare prodotti italiani, in tutti gli ambiti.
Con la pasta e le farine, abbiamo visto che non è sempre possibile avere prodotti finiti derivanti da grano interamente italiano.
Per quanto riguarda tutto il resto, invece, mi ostino a cercare prodotti italiani.
Credo che sia un fatto legato ad una maggiore sicurezza che questa conoscenza mi infonde: non potendo vedere e scegliere direttamente, che almeno si seguano le regole del Paese in cui vivo.
E poi, non dimentichiamo il discorso della sostenibilità ambientale, non meno importante del precedente.
Nell'ambito delle verdure e della frutta, questa linea di principio ha il pregio di portarmi sempre, per forza di cose, ad acquistare prodotti di stagione.
Tornando al discorso carni, non è che il solo fatto di essere nate e cresciute in Italia possa essere certezza di salubrità delle loro carni: penso ai polli cresciuti ad antibiotico, oppure ancora agli altri animali allevati in allevamenti intensivi, che certo non prediligono la salute degli stessi ma solo la quantità.
Una volta, parlando con un macellaio che stava dietro il bancone di una delle grandi catene di distribuzione italiane, egli mi disse che mangiava soltanto le ali di pollo, perchè erano la parte che non assorbiva gli antibiotici. Forse per consolarmi, poi mi ha precisato che questi antibiotici di cui parlava lui erano comunque importantissimi, poichè altrimenti le carni non potrebbero essere messe in vendita in quanto gli animali potrebbero essere infetti: in quella maniera, si azzerano i rischi.
La grande distribuzione, in linea di massima, tende ad assicurare tutta una serie di controlli pre-vendita, cosa che in passato mi ha spinto ad acquistare con l'animo leggero.
Più recentemente, però, ho sentito l'esigenza di nutrire un sincero rapporto di fiducia nei confronti di chi mi vende, che non fosse basato solo su controlli effettuati da terzi.
Ora, io compro dal macellaio che è letteralmente sotto casa mia (è il mio vicino!). Lo faccio, perchè sento di potermi fidare: lui stesso mangia la medesima carne che vende a me. E' lui che la seleziona di persona, la prepara e la confeziona.
Lo stesso vale per il pesce fresco: ormai, ho il mio pescivendolo di fiducia, che conosco di persona, e compro solo da lui.
Posso dire, quindi, di aver ritrovato un rapporto che in passato era scontato.
A seguito di queste mie riflessioni, mi sento di dire che il momento della spesa non si debba ridurre al solo mettere nel carrello quanto più possiamo e nel più breve tempo possibile o, almeno, che questo non possa valere per tutte le tipologie di alimenti.
La spesa andrebbe fatta con la testa concentrata e il cuore proiettato al momento successivo, ossia al momento in cui tutto viene tramutato e sublimato in ciò che prepareremo per il nostri cari.
Vivere meglio il momento della spesa significherebbe accumulare meno stress, e caricarne meno sul resto delle giornata e delle sue attività.
Utopico, certo, soprattutto per le donne e gli uomini multitasking di oggi (per non dire stressati), ma anche questo si traduce in una ricerca di tempo per vivere meglio e una ridefinizione delle priorità.
Senza contare che cucinare pietanze con materie prime scelte consapevolmente, conferisce un sapore ai piatti che preparo che è particolare, poichè sono "conditi" dalla certezza di mangiare cibo di qualità.